Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 vogliamo creare occasioni di incontro per parlare di salute mentale, inclusione, rispetto e tutela dei diritti. Marco Cavallo sarà con noi, simbolo della liberazione dai manicomi e delle umanità nascosta.
CHI È MARCO CAVALLO?
Marco Cavallo è una macchina teatrale di legno e cartapesta, dal colore azzurro: un’opera collettiva realizzata nel 1973 dentro il manicomio di Trieste, di cui era direttore Franco Basaglia. S’ispira a un cavallo in carne ed ossa, adibito al trasporto della biancheria nell’ospedale psichiatrico, che fu salvato dal macello. Divenne il simbolo della volontà di liberare i malati di mente da una psichiatria antiquata, fondata sulla reclusione, contro la quale Basaglia si batté fino alla riforma del 1978, che sancì la chiusura dei manicomi.
Marco Cavallo ha iniziato a girare il mondo il 25 febbraio 1973, quando Franco Basaglia ha fracassato con una panchina di ghisa il cancello dell’Ospedale psichiatrico triestino perché Marco Cavallo era così grande che non riusciva a passare. Da allora sono cominciati i suoi viaggi nei più diversi Paesi, viaggi da cui sono nati spettacoli, poesie, incontri in cui i singoli contributi e le storie drammatiche da cui nascevano si sono fusi in una creatività diffusa che continua a raccontare la storia della liberazione dei matti.