L’udito può fondersi con il tatto, così come nella vita esiste una continuità tra il sé ed il mondo esterno. Tuttavia queste continuità si manifestano solo a dimensioni imperscrutabili. La nostra opera vuole indagare queste relazioni, portando il fruitore a riflettere su di sé e sulla sua immagine nel mondo, attraverso meccaniche meravigliose.
Parallel apre lo sguardo sulla sfera della consapevolezza del sé tramite la relazione con l’alterità, sfruttando meccaniche che coinvolgono vista, tatto e udito.
Attraverso l’interazione con un aspetto impalpabile della realtà (il campo elettromagnetico) viene riconosciuta l’intenzione del conoscitore di interagire con l’immagine riflessa di sé. Dal desiderio di esplorare il proprio riflesso scaturiscono stimoli tattili ed acustici: un intreccio di fenomeni paralleli che sorprendentemente riescono ad incontrarsi, quasi a sottolineare la natura non euclidea del nostro universo.