Il Dams si mette in mostra.
Un’esposizione fotografica, Scatti di Liberty. Brescia, città e industria e un evento teatrale multimediale, Come fiori nel cemento – Un passo nel liberty industriale, a conclusione dei laboratori del corso di laurea in Discipline delle arti e dello spettacolo, dal 16 al 21 giugno, negli spazi di MO.CA.
Il DAMS dell’Università Cattolica – Sede di Brescia presenta la mostra fotografica Scatti di Liberty. Brescia, città e industria ospitata al MO.CA, Centro per le nuove culture di Brescia nella Sala degli Amorini. Curata dagli studenti del laboratorio Evento d’Arte (Anita Papa, Mara Pizzamiglio, Mariavittoria Castellani, Mariavittoria Galeazzi, Marta Rancani e Morris Bellini, coordinati da Daniele Perra), la mostra raccoglie un’ampia selezione di fotografie a colori e in bianco e nero, frutto del lavoro degli studenti del laboratorio di foto documentazione di Beni Culturali, tenuto dal prof. Bob Tyson e degli studenti del corso di storia dell’arte contemporanea – Benedetta Signori, Diletta Gregorello, Elisa Bertoglio, Elisa Pinna, Giulia Pini, Martina Colagiorgio, Rebecca Boroni e Vittoria Gasparin — coordinati da Elena Scuri.
Il progetto vede per la prima volta la cooperazione dei tre curricula del DAMS e si dispiegherà in un percorso a più tappe: la mostra fotografica, quattro proposte audiovisive presentate in un evento teatrale multimediale dal titolo Come fiori nel cemento – Un passo nel liberty industriale, a cura degli studenti del corso DAMS in regia audiovisiva live e multimedia, tenuto da Ermanno Nardi, che hanno sviluppato uno spettacolo performativo itinerante, insieme agli studenti del corso in regia audiovisiva, tenuto da Enrico Ranzanici, che hanno prodotto quattro video installativi che si inseriscono nel percorso teatrale. L’evento, ad ingresso libero, sarà strutturato in quattro turni (massimo venticinque persone l’uno) per una durata complessiva di circa 40 minuti.
La mostra è un viaggio per immagini nella Brescia del lavoro, alla riscoperta dello stile liberty che si è diffuso in città a partire dalla fine dell’Ottocento e si è espresso come alternativa all’eclettismo storicista con il quale si è spesso fuso e confuso. Nell’esterno degli edifici gli elementi decorativi preponderanti sono quelli floreali e vegetali mentre il ferro battuto e il cemento sono i materiali preferiti di questo stile.
La città industriale sarà quindi esplorata nel suo lato artistico e creativo, spesso dimenticato o trascurato.
Gli scatti sono dedicati all’architettura industriale bresciana riconvertita di Borgo Wührer e ad alcuni edifici liberty: Palazzo Pisa, Casa Migliorati, Casa Capretti, Palazzo piazza Paolo VI, Villa Negri, Casa di Via Solferino 16, Casa Via Solferino 38-42.