Prosegue il progetto MO.CA Suona 2022 con la mini-rassegna MO.CA Suona Pop che verrà inaugurata giovedì 15 dicembre dal giovane cantautore di origini iraniane Dariush. Tutte le performance si terranno presso il Teatro Idra, a Palazzo Martinengo Colleoni di via Moretto 78 a Brescia.
MO.CA. Suona Pop, segue la sperimentale MO.CA. Suona Next, e nasce da un’idea di Marco Obertini con la collaborazione di Marco Bellebono, per indagare l’anima più intima e dance della nuova musica pop italiana. I musicisti proposti si interessano a tematiche legate alle nuove culture e alla contaminazione tra generi, investigando panorami sonori che spaziano dal cantautorato all’italo disco, dall’electro-wave allo urban e allo spoken word. Il tutto interpretato con un’attenzione meticolosa alla melodia, ai testi ed alle sezioni elettroniche. I live set saranno impreziositi anche da suggestioni audiovisive.
Giovedì 15 dicembre 2022
Live set: Dariush
open act: Marco Bellebono Dj set
Artista di Treviso, con origini inglesi e iraniane, Dariush produce, scrive e canta le sue canzoni. I suoi brani sono il frutto di una calma combinazione tra rap, trap, funk e R&B, con un filo conduttore rappresentato dall’’intimità senza compromessi con cui interpreta i suoi testi. I suoni e le parole sono un modo per cercare risposte, mettendo nero su bianco i ricordi e le storie a cui non trova spiegazione.
Sabato 14 gennaio 2023
Live set: Ziliani
open act: Marco Bellebono Dj set
Polistrumentista, autore e compositore, Ziliani inizia nel 2018 il suo progetto da solista pubblicando il singolo “Bar Franca”. In breve tempo, dimostra di avere le carte in regola per re-interpretare la canzone pop italiana, coniando uno stile compositivo personale ed ironico, imperniato su un trascinante mix tra cantautorato, indie rock e italo disco. Ziliani ha suonato con Calcutta e Cimini nel “Karaoke Tour”.
Sabato 18 febbraio 2023
Live set: Miglio
open act: Marco Bellebono Dj set
Miglio è una giovane cantautrice bresciana stabilita a Bologna. I suoi brani raccontano scenari di vita quotidiana e di storie vissute, di amori che bruciano e di paranoie interiori che prendono vita tra città e provincia. Il suo è un cantautorato postmoderno che ripercorre i passi di Ivan Graziani e Le Luci della Centrale Elettrica, di Jeff Buckley e i Joy Division, attingendo con discrezione nella new wave anni ‘80 e nell’elettronica degli esordi, fino a confluire in un’attitudine quasi punk.