Ci sono dei momenti, nella descrizione di un avvenimento, nei quali le parole non bastano. Per quanto esse siano o possano essere adeguate e puntuali, sono le immagini, in particolare le fotografie, a testimoniare e raccontare l’evento. Accade quando la fragilità della natura si manifesta in tutta la sua drammaticità, quando terremoti, alluvioni, mareggiate e fenomeni estremi, uniti all’imperizia dell’uomo, diventano tragedia e ci colpiscono profondamente. L’iconografia del disastro passa attraverso il lavoro dei fotografi, di quei professionisti che per primi si presentano sui luoghi delle sciagure e ne sanno documentare la drammaticità. Con tutti i pericoli che ne conseguono: la loro incolumità ma anche quella dei fruitori delle loro immagini. La capacità di un racconto e di una informazione prive di sciacallaggio umano e di speculazione sulla rappresentazione del dolore, è fondamentale per un corretto riscontro delle calamità: per questo si parla di professionisti.
La mostra Natura fragile ne vuole essere testimonianza attraverso più di 100 fotografie degli autori più importanti della cronaca e del reportage italiani.