L’artista Paola Zecca Metzen porta la sua evoluzione artistica e pittorica all’interno delle Sale Amorini di Palazzo Martinengo Colleoni.
L’artista Paola Zecca Metzen porta la sua evoluzione artistica e pittorica all’interno delle Sale Amorini di Palazzo Martinengo Colleoni.
Mar / Giov 9:00 — 19:00
Dopo i miei dipinti a pennarello ispirati dal noto mio Maestro bresciano Trainini e il giudizio delle medie di continuare nell’ambito artistico, la mia passione per la pittura ad olio è nata tardivamente, da una quindicina d’anni, grazie ad una serie di emissioni televisive in americano del paesaggista Bob Ross. Questa mia prima serie di dipinti con terpentina ed olio di lino è quindi caratterizzata dal procedere per macchie, anche nei ritratti, preceduti, però, da realizzazione a matita. In seguito, grazie a qualche lezione privata del maestro Asaro, ho scoperto lo sfumato: l’utilizzo su superfici contigue del pennello “come il battere delle ali di una farfalla” per eliminare l’effetto macchia. Penso in particolare al mio cestello di ciliegie o ai successivi ritratti dei miei figli. Attualmente mi realizzo nel figurativo connotato di intimismo, nel sottinteso intento di realizzare un diario del vissuto personale. Sono motivata dal piacere di dipingere e dal “tenere traccia”, spesso con l’impressione di essere in ritardo al riguardo, ragion per cui mi è successo di replicare un mio dipinto, del quale, altrimenti, non avrei potuto separarmi. Svariati sono i dipinti dei miei figli, di alcuni conoscenti, molti i paesaggi sia Trentini di montagne scoperte durante passeggiate o scorci naturalistici della ben conosciuta Rendena, in particolare dintorni di Pinzolo, che Bresciani la mia città d’origine e i diversi laghi d’Idro, di Garda, Iseo, le Torbiere, di cui uno dipinto a due mani con la gentile collaborazione della nota pittrice Anna Pelucchetti di Gardone. Ma anche francesi come il mare della Costa Azzurra, Notre Dame de Paris e tedeschi della regione di Treviri ed in particolare di alcune piazze coi monumenti ed i pittoreschi mercati di Natale. Oltre ai miei animali, dipingo infine molti fiori, in particolare sono affascinata dai campestri e slanciati malvoni. Apprezzo il lato umano e l’arricchente confronto delle esposizioni. Oltre ai maestri del Rinascimento, apprezzo i dipinti del divisionista trentino Segantini, le contadine acquaforti del bresciano Tregambe, le montagne ed i laghi bresciani del Togni, la poesia religiosa di Chagall, la vitalità impressionista di Rénoir, l’originalità di Magritte, i paesaggi dei laghi vulcanici tedeschi di Fritz Von Wille, la delicatezza compositiva della gardesana Anna Pelucchetti, il lirismo astratto del noto artista pittore musicista bresciano Alberto Bonera e tanti altri. Se inizialmente nei dipinti il bello scaturiva, sebben con una tecnica perfettibile, dal mio essere, con un proseguire inversamente proporzionale all’affinarsi della mia tecnica, il bello è diventato col mio occhio una ricerca esterna, nel tentativo di ricondurre alla bidimensionalità la forse solo illusione degli ologrammi che percepiamo.